la miss

Fin dai primi passi, oltre la porta di Karlsplatz, le vetrine dei negozi mi fanno sentire in una città internazionale che non ha niente da invidiare a una grande metropoli. Dopo aver fatto una veloce colazione da Aran, caffè modaiolo e salutista su Theatinerstraße, incontro due ragazze che chiacchierano intorno a un’aiuola, sedute su delle sedie che sembrano appartenere a un bar, ma che invece fanno parte dell’arredo urbano. Sono nata a Roma, e una convivialità di questo tipo mi colpisce sempre. Così, diventate amiche, seguo il consiglio e vado nel loro negozio vintage preferito. Pick N Weight, tra Tal e Hochbrückenstraße, è una follia. Una giungla al chiuso piena di abiti di ogni epoca, materiale e stile, il cui prezzo è stabilito dal peso dei capi che si acquistano: un tot al chilo. Alcuni articoli più pregiati hanno una categoria di prezzo superiore, ma qui si fanno veri affari se si è amanti del genere.

Gärtnerplatz
Zum Augustiner
Nei dintorni di Karlsplatz

Se siete fan degli occhiali, come accessorio o per necessità, siete nel posto giusto. Da vista o da sole ha poco importanza: i monacensi hanno una vera e propria fissazione per gli occhiali. Ace&Tate con il suo bancone circolare in legno chiaro, cactus giganteschi e l’angolo per la lettura, sembra quasi un ristorante. Non è un semplice negozio di occhiali trendy: qui ho trovato personale attento e competente, centinaia di modelli adatti a ogni necessità e cura maniacale del packaging, motivo in più per non uscire a mani vuote. Mi è difficile non cedere alla tentazione di entrare in tutti i negozi delle grandi maison di moda italiane e delle catene internazionali, ma sono alla ricerca di qualcosa di davvero originale. Ecco che l’impatto total black e le linee minimali di Yukai in Kurfürstenstraße mi travolge. Letteralmente. Di ispirazione sfacciatamente giapponese, il negozio propone collezioni dall’eleganza senza tempo, volumi essenziali e sciarpe uniche provenienti dal Giappone. Posso considerarmi soddisfatta, ma dopo tanto vogue sento un forte bisogno di Baviera. Eccoli lì. Colorati, divertenti, voluminosi e pieni di strati: i Dirndl sono gli abiti tradizionali delle donne bavaresi e Lodenfrey è il grande magazzino di Maffeistraße 7, un must per questo tipo di abbigliamento fin dal 1842. Dirndl da giorno e da sera, soprabiti Loden, Lederhosen, cioè pantaloni di pelle da uomo per ogni occasione, specialmente per l’Oktoberfest. Ma anche brand internazionali e abiti sportivi nei sei lussuosi piani dell’edificio in pieno centro.

Flushing Meadows, Fraunhoferstraße - Glockenbach

Sono sommersa dagli acquisti e decido di rientrare in hotel a posare i pacchetti. Il Flushing Meadows è l’albergo giusto per chi vuole vivere appieno la trasformazione di questa città. Siamo a Glockenbach, zona hipster e vibrante di Monaco. Come accade spesso quando si parla di nuovi quartieri di tendenza, fino a qualche decennio fa era considerata trasgressiva e malfamata. Il mio hotel è ricavato da un edificio industriale, con le pareti di cemento vivo e poche stanze, ciascuna disegnata da un artista locale. Nella mia camera da letto su due livelli c’è un’amaca che pende dal soffitto, gli oggetti di recupero sono elevati a opere d’arte, e posso ascoltare la mia playlist preferita con il bluetooth.

Dopo una doccia veloce a base di prodotti cosmetici organici del brand berlinese Walachei, salgo al rooftop bar dell’albergo per bere un bicchiere di buon Riesling ghiacciato. La vista è mozzafiato, arricchita da una musica elettronica minimal e tante persone intorno che parlano tutte le lingue del mondo.

Theatinerstraße
Ace & Tate

Percorrete Fraunhoferstraße se volete perdervi in un turbine di negozi di vinili, rigattieri che vendono modernariato e bauli vintage, piccole boutique di tendenza, ristoranti multietnici e barbershop. Barberhouse mi colpisce per la grande insegna gialla su sfondo blu, con la tipica grafica old school che ricorda marinai e pin-up. All’interno trovo molto più di un barbiere. Qualcuno si sta facendo sistemare i baffi curatissimi, mentre gli altri chiacchierano e sorseggiano aperitivi, leggono riviste patinate dai layout essenziali, forse a caccia di ispirazioni per un nuovo taglio di capelli.

Non è il primo salone del genere che noto in città, ma è senz’altro il più frequentato. Chiedo in giro quali siano le tappe obbligate dell’estetica monacense. Non cerco spa sfarzose da hotel a cinque stelle, ma qualcosa da intenditori. Mi serve il consiglio giusto da dare agli amici che non rinunciano al look perfetto. I guru di barba e baffi del Barberhouse mi consigliano di andare da The Browery in Amalienstraße 87 per ottenere ciglia e sopracciglia da diva del cinema. Qui si infoltiscono, tatuano, tingono, tagliano e allineano le sopracciglia con tecniche di un’accuratezza ingegneristica. Ma la mia personalissima standing ovation va al salone Hammer & Nagel in Blumenstraße 3. Avete presente il più cool dei nail bar? E le più audaci creazioni di nail art? Niente del genere. E soprattutto niente che possa interessare alle ragazze. Questo favoloso locale con divani in pelle nera e pareti di mattoncini grezzi è il tempio della cura delle mani e dei piedi per soli uomini, parola di GQ, Men’s Health, L’Officiel Hommes, Glamour e naturalmente… Alternative Guide!

Barberhouse, Fraunhoferstraße
Maximiliansanlagen

Dopo tanta attenzione ai dettagli estetici, decido di prendermi cura anche di quelli gastronomici da Zum Augustiner, a pochi passi da Marienplatz. Potrebbe sembrare una scelta turistica, ma se sono qui è perché cerco un’esperienza locale con un piatto tipico e una buona birra. Entro e mi trovo in un’enorme sala con affreschi, cupole di vetro e colonne di legno piena di allegria e profumo di spezie. La cameriera, in costume tradizionale, consiglia di affidarmi a lei e ride quando mi preoccupo per le enormi quantità di cibo che vedo sui tavoli accanto. In effetti questa è stata la più grande sfida del mio soggiorno a Monaco! Il mio Bratenpfander’l è un piatto pantagruelico composto da un quarto di anatra al forno, dello stinco e del maiale arrosto con tanto di crauti e canederli come contorno…

Non riesco a levarmi di dosso la sensazione di sorpresa per aver scoperto una città così inaspettata. Immaginavo un set da fiaba tra canti popolari, mercatini e Brezen, invece mi sono ritrovata travolta da innovazione e design, in un melting pot da far invidia a Parigi, Milano e New York. Da Monaco vado via con un bagaglio più pesante, colmo di stupore e dei libri che non ho mai avuto il tempo di aprire. Sulla mia pelle un piccolo ricordo: un tatuaggio fatto allo studio Suite 447 a Glockenbach.

di Veronica Gabbuti

Lodenfrey

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